I’m siiinking in the rain…Brescia Art Marathon ’18

Brescia 9 marzo ’14, 71 kg , 3h39’04”
Verona, 5 ottobre 2014, 69,5 kg, 3h34’09”
Brescia, 11 marzo 2018, 75,5 kg , 34k saltato e 37k saltati per vari acciacchi di stagione e di mezza età , in totale 100 km mancati nel mese di febbraio rispetto al programma; ultimo lungo 31k @5’39” domenica 25 febbraio, con impossibilità fisica di spingere oltre la CL…
Questi erano i riferimenti che avevo bene in mente prima di partire per la gara…quindi sono partito senza aver bene in mente un obiettivo, e finalmente anche senza vere pressioni, tant’è che sono riuscito anche a dormire 3 ore (PB pre-maratona di 2,5 battuto).
La mattina passa Ale Ska, runner col pallino del trail che ogni tanto mi accompagna nelle mie scorribande offroad, a prelevarmi da casa dato che sono riuscito a sgravarlo dell’incombenza del ritiro pettorale e glielo devo consegnare, a Mompiano parcheggiamo con facilità, piove già molto e pertanto stiamo in auto fino alle 8.25, io esco solo un paio di volte per cercare di capire come vestirmi, per il momento non sembra fare freddo, quindi niente guanti ne’ manicotti, mi accontento di antipioggia, berretto antipioggia seminuovo, maglietta da sky e ovviamente due bei 23×32 a scongiurare un passibile assideramento delle mani (Terre Verdiane ’15 docet).
Alle 8.30 consegno la borsa e mi reco al punto di ritrovo del forum

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Solo alle 9.05 vado ad ingrigliarmi per prendere il meno acqua possibile, come lo scorso anno faccio due chiacchiere con hawker in attesa del via.
Allo sparo la FC conferma l’inaspettato trend dell’ultima ora, nei primi 2-300 m non sfora addirittura i 128, e per me che ero abituato ad avere già 140 mentre mi approcciavo alla linea del via è praticamente un mezzo miracolo.

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Km 4: passaggio in 20’16”, praticamente a ritmo PB, FC bella bassa, sui 145-148, sfrutto la condizione inaspettata per allungare nel tratto in leggera discesa…vedo lilligas sgusciare come un furetto per recuperare posizioni e la saluto scambiando due parole
Km 6: ancora in leggera discesa marco un ottimo 5’02”, FC ancora sui 148-150
Km 7-8 proseguo spedito sui 150, poi inizia il cavalcavia Volturno dove, pur adeguando il passo alla salita, tocco i 155 e in discesa vado in scioltezza forse eccessiva per abbassare i battiti (4’43” + 5’39”)
Km 9-10 sempre sotto i 150, primo bicchierino d’acqua senza rallentare , passo in 50’45”, praticamente a ritmo PB
Km 11 5’50” strappo del Carretto preso con saggia prudenza
Km 12 inizio a galleggiare, 145-148, 5’19”, primo pit-stop e decido, memore dell’esperienza delle Verdiane ’15, di non fermarmi per nulla per evitare di perdere tempo e raffreddarmi pericolosamente (e nessuno si accorgerà mai della cosa, che ripetero’ altre sei volte di lì alla fine, data la pioggia battente)
Km 13 rinfrancato dal pit stop virtuale ci do dentro, 4’50”
Km 14-15 la lieve salita mi frena, e comincio a realizzare che comunque il PB assoluto non sarà alla portata (media 5’11”)
Km 16-17 ristoro preso con calma, tè caldo e acqua, 2K in 11’05” rafforzano ormai la convinzione sull’esito della gara, e comincio a “sentire” i pacer 3h45’ alle calcagna
km 18 il passaggio davanti casa, dove saluto famiglia e vicini alla finestra, mi galvanizza un po’, 5’08”
km 19 5’20” con un ristoro preso con calma
km 20 ben lanciato , 4’54” malgrado il sottopassaggio
km 21,097 passaggio alla mezza in 1h49’13”, niente male, la speranza del PB-gara (3h39’04”) resta ancora viva, anche guardando la FC media fino a quel momento (149)
km 22-24 sul dritto prima della moschea mi infilo in un trenino per prendere meno aria, poi prima del tunnel il gruppo si smembra e da lì in poi faro’ sempre corsa solitaria, al massimo con qualche riferimento ma mai attaccato; la media dei 3k scarsi è 5’14”, non male visto il vento che inizia a dare veramente fastidio
km 25 è qui che cedo un po’ di testa, via Lamarmora non l’ho mai digerita neppure nei lunghi, che da fine ottobre, a parte una domenica, ho SEMPRE fatto sul percorso gara : 5’35”
km 26-27-28: malgrado il rallentamento per il maligno sottopassaggio-ristoro riesco a tenere una buona media, 5’13”, e dietro la poliambulanza mi sembra già di entrare nella fase mistica, quando le gambe iniziano a non dolere più e bisogna approfittarne per spingere: la FC supera i 160 e non scenderà più sotto
km 29-30: insieme al 25 sicuramente il tratto più critico, vento e pioggia terribili e anche la parte del tronco dell’antipioggia inizia a mostrare la corda (ormai il tessuto dopo 4 anni non ha più la tenuta originaria e a poco è servita la riapplicazione dello spray impermeabilizzante nel giorno precedente), la media si abbassa (parziale 5’29”) ancora, complice il ristoro dove faccio il tris te’/sali/acqua, prendendo anche un pezzo di banana
km 31-32 ormai è una lotta all’arma bianca con pioggia e vento, ma la conoscenza del percorso e il fatto che inizio a ramazzare cadaveri mi tengono su (5’20”)
km 33-34-35: stessa media del precedente tratto, e cavalcavia Serenissima superato con relativa facilità (5’20”), alla fine ultimo ristoro preso con calma
km 36 inizia l’avanti Savoia , FC a 167 per un 5’ netti che dà fiducia per il finale
km 37 prosegue il buon trend con un 5’01”
km 38 tiro un attimo il freno e complice qualche cambio tra corsia e marciapiede causa le pozzanghere segno 5’18”
km 39 riprendo vigore con un 5’08”
km 40 inizio a piantarmi (5’34”), innervosito anche dallo sconsiderato comportamento di alcuni automobilisti: da un vialetto privato spunta una Ferrari che per poco non becca la tipa del Triathlon Ferrara che mi sta 10 m davanti, poco dopo trovo la corsia ciclabile, sede di gara, ostruita da due grossi SUV, mentre li passo li maledico a gesti , e addirittura all’attraversamento della deviazione in via Boifava alcune auto non rispettano i segnali del vigile!
Vabbé ormai è finita, il crono di Reggio è ormai al sicuro, il target possibile diventano le 3h40’, ma per arrivarci va giocata la carta barefoot.
km 41, 100 metri dopo l’incrocio di Piazza Arnaldo mi fermo per il rito catartico, scarpe e calze escono con qualche difficoltà dato che sono zuppe ma la falcata riacquista subito fluidità ed efficacia (5’18” sosta compresa), anche se viste le superfici bagnate conservo una certa prudenza, timoroso di scivolare o di non vedere bene eventuali pezzi di vetro o simili…
km 42 capisco che posso andare sub 3h40’ e allora prima del Broletto cerco di mettere il turbo, all’interno del Palazzo il mitico Parente mi incita riconoscendomi,

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purtroppo il percorso in piazza Paolo VI è stato modificato e tocca fare una doppia curva a 90°, per uscire non più all’attacco di Via Trieste bensì in Via Querini, qualche sampietrino malfermo mi frena, come se non bastasse quando imbocco via Mazzini una improvvisa folata di vento mi toglie il berretto (che essendo seminuovo mi ha assicurato con grande efficienza la testa al caldo per tutta la gara) e per recuperarlo devo tornare indietro di qualche metro, cerco di darci dentro al massimo per recuperare ma con i piedi ormai semicongelati ho una certa paura di farmi male senza accorgermene, per cui alla fine sarà solo un buon 5’44” (passo 4’48”) che non mi permetterà pero’ di stare, per miseri 9”, sotto le 3h40’…vabbé non di soli tempi vive il runner, a Verona conclusi mezzo incavolato e in stato semiconfusionale, qui sorridente e perfettamente vigile, SENZA AVER AVUTO NEPPURE PER UN SECONDO, ristori esclusi ovviamente, la tentazione di smettere di correre.

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Sul lato squisitamente tecnico devo sottolineare che un ulteriore progresso da Reggio c’è stato e ciò rappresenta un’ottima base di partenza per la spedizione verso Chamonix, per la quale sono intenzionato ad intraprendere anche un percorso di potenziamento muscolare generale con le kettlebell.

A risentirci per l’approccio alla Cento&Lode

2 pensieri su “I’m siiinking in the rain…Brescia Art Marathon ’18

  1. ma come cavolo fai a ricordarti tutte queste cose? te le registra l’orologio ? cmq complimenti..mi hai permesso di rivivere la tua esperienza…come fossi stato lì con te..va va vumaaaa

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